Lancia Delta ECV

12.04.2020



La Lancia ECV (acronimo di Experimental Composite Vehicle ovvero "veicolo sperimentale in compositi") è un prototipo costruito dalla Lancia nel 1986 per partecipare al campionato del mondo rally nel nuovo Gruppo S, che si sarebbe dovuto inaugurare l'anno successivo come sostituto del Gruppo B. 

Questa signora dalle linee aggressive monta un 4 cilindri da 1759 cm³ con alesaggio x corsa di 88,5 x 71,5 mm; usava un innovativo sistema di distribuzione chiamato il triflux, in cui le valvole erano poste a "X" per poter alimentare con i gas di scarico le due turbine KKK tipo K-26. La prima lavorava fino a 5000 rpm, quando veniva affiancata anche dalla seconda turbina; la pressione raggiungeva i 2,3 bar, che scendevano a 1,8 nei cambi marcia, con l'auto che montava un cambio a 5 marce a innesti frontali. 

La potenza totale era di 600 CV a 8000 giri al minuto nella configurazione da sterrato e poteva toccare gli 800 CV per le gare su fondo asfaltato. La velocità massima era di 230 km/h. Grazie all'ampio uso di kevlar e fibra di carbonio, strutture a nido d'ape e/o poliuretano schiumato che venivano utilizzati tra l'altro anche per elementi come l'albero di trasmissione e i cerchioni, il peso totale della vettura era di soli 930 kg.

Il prototipo fu abbandonato definitivamente quando nel 1986, dopo una serie di incidenti mortali culminati con la morte di Henri Toivonen e del suo co-pilota Sergio Cresto al Tour de Corse con una Lancia Delta S4, della quale l'ECV doveva essere l'erede. 

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